Scoperta sulle sinapsi inibitorie
ippocampali
ROBERTO
COLONNA
NOTE E NOTIZIE - Anno XVII – 14 novembre
2020.
Testi
pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di
Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie
o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione
“note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati
fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui
argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione
Scientifica della Società.
[Tipologia del testo: RECENSIONE]
“Riccioli d’oro”, una bambina
bellissima, andò alla casa dei Tre Orsi, dove trovò tre ciotole di porridge,
la gustosa pappa di fiocchi d’avena, ma solo una di esse aveva la temperatura “proprio
giusta”, quella desiderata perché la consistenza e il sapore possano deliziare
il palato. Nella celebre favola[1] non si indica un intervallo termico definito da un dato di misura o un principio
per la valutazione oggettiva di un parametro, ma si fa riferimento a una stima basata
su un criterio che si suppone quasi naturalmente presente nella mente di
ciascuno, e così della bambina, che può sapere quale delle tre ciotole abbia la
temperatura “proprio giusta”. In biochimica e in neurochimica, come in fisica, le
condizioni ottimali per il verificarsi di un fenomeno come, ad esempio, il
carico “proprio giusto” di segnalazione per l’ottenimento di una sintonia fine,
accade che si conoscano in modo empirico, seguendo il “Principio di Riccioli d’oro”
(Goldilock’s Principle).
Affrontando il problema dell’organizzazione
dei recettori dei neurotrasmettitori e delle proteine dell’impalcatura all’interno
della densità post-sinaptica, che in generale riguarda un milione di miliardi
di sinapsi dell’encefalo, nelle particolari giunzioni fra neuroni dell’ippocampo,
Yun-Tao Liu e colleghi hanno scoperto un’auto-organizzazione mesofasica che
consente alle sinapsi di raggiungere uno stato “Riccioli d’oro”,
ottenendo un equilibrio fra stabilità e flessibilità, e abilitando la
plasticità nell’elaborazione dell’informazione.
(Liu Y., et al. Mesophasic organization of GABAA
receptors in hippocampal inhibitory synapses Nature Neuroscience - Epub ahead of print doi: 10.1038/s41593-020-00729-w,
2020).
La provenienza degli autori è la
seguente: CAS Key Laboratory of Brain Function and Disease, School of Life Sciences,
Division of Life Sciences and Medicine; Center for Integrative Imaging, University
of Science and Technology of China, Hefei (Cina); Department of Microbiology,
Immunology and Molecular Genetics, University of California Los Angeles, Los
Angeles, CA (USA); California NanoSystems Institute, University of California Los
Angeles, Los Angeles, CA (USA); School of Mathematical Sciences, Jiangsu
University, Zhenjiang (Cina).
Tutta l’elaborazione dell’informazione
nel cervello è affidata ad un’organizzazione specializzata delle molecole della
membrana del neurone post-sinaptico site nella densità post-sinaptica e,
in particolare, dipende dalla disposizione dinamica dei recettori dei
neurotrasmettitori e delle proteine dell’impalcatura che partecipano
direttamente ai processi di trasmissione del segnale. Il modo in cui questa
organizzazione si realizza, nelle innumerevoli circostanze funzionali che
interessano le varie tipologie neuroniche e dei circuiti, è ancora in massima
parte sconosciuto.
Nell’acuta analisi
morfologica, condotta da Yun-Tao Liu e colleghi su tomogrammi
crio-elettronici di sinapsi dell’ippocampo, è stato adoperato il metodo
della classificazione template-free di sub-tomogrammi iper-campionati. In
tal modo, i ricercatori hanno identificato nelle sinapsi inibitorie ippocampali
recettori di tipo A per il neurotrasmettitore acido γ-aminobutirrico (GABA),
ossia GABAA, e hanno determinato la loro struttura in situ
alla risoluzione di 19 Å.
L’osservazione ha rivelato che questi recettori sono organizzati
gerarchicamente: dal tipo di GABAA super-complesso, con una
distanza inter-recettoriale preferenziale di 11 nm, ma con angoli relativi variabili,
attraverso una rete semi-ordinata bidimensionale di recettori, con ridotta
entropia di Voronoi, a un insieme mesofasico con un sottile e marcato confine
di fase. Questi assemblaggi probabilmente si formano mediante interazioni fra proteine
dell’impalcatura post-sinaptica e recettori e si allineano con i
presunti siti di rilascio delle vescicole presinaptiche.
Tale auto-organizzazione mesofasica potrebbe consentire alle sinapsi di
raggiungere uno stato “Riccioli d’oro”, ottenendo un equilibrio fra
stabilità e flessibilità e favorendo la plasticità nell’elaborazione
dell’informazione.
L’autore della nota ringrazia
la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione
“NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).
Roberto Colonna
BM&L-14 novembre 2020
________________________________________________________________________________
La Società Nazionale di Neuroscienze
BM&L-Italia, affiliata alla International Society of Neuroscience, è registrata
presso l’Agenzia delle Entrate di Firenze, Ufficio Firenze 1, in data 16 gennaio
2003 con codice fiscale 94098840484, come organizzazione scientifica e culturale
non-profit.
[1] L’origine della favola si perde
nella notte dei tempi; nel 1837 fu pubblicata come The Three Bears da
Robert Southey, un poeta inglese, ma la versione più popolare, conosciuta in
tutto il mondo, è Riccioli d’oro e i tre orsi, un cartone animato
realizzato da Walt Disney nel 1922. “Riccioli d’oro” (Goldilocks) non è certo Alice
nel Paese delle Meraviglie del matematico Lewis Carroll, ma recentemente fra
i ricercatori l’ha quasi eguagliata in popolarità.